Cari rappresentanti del mondo maschile, ho una domanda che mi frulla in testa da diverso tempo: ma a voi, esattamente, chi ve l’ha detto che il pilates è un’attività per sole donne?
Che il mondo maschile si stia avvicinando a questa disciplina è un dato di fatto.
Sempre di più, da insegnante, mi trovo a seguire numerosi uomini e professionisti di tutte le età e ancor più spesso lavoro con gruppi di uomini che ormai praticano pilates da qualche anno.
Le ragioni per cui gli uomini iniziano a praticare pilates sono le più svariate.
Per dirne tre:
- La fidanzata/moglie (appassionata di pilates) ha deciso che potrebbe far bene anche a lui e sarebbe utile per una maggiore tranquillità in casa: così da proporre un rimedio concreto alle manifestazioni di dolore e lamentele per il costante mal di schiena
- Il medico o il fisioterapista gli ha consigliato questo tipo di attività per poter migliorare la postura, magari durante un periodo di riabilitazione
- Perché ne ha sentito parlare e mah… pare faccia bene! C’è quasi sempre il mal di schiena dietro… ;).
Voi di che scuola siete?
Benché ormai i benefici del pilates siano abbastanza chiari ai più, “mi sono fatta persuasa” (come direbbe il caro Montalbano) che dietro ad una moda diffusa ci sia ancora molta disinformazione, specialmente nell’universo maschile, rispetto al tipo di attività che si pratica durante una lezione di pilates.
Più di una volta, durante una conversazione con amici, mi sono sentita dire “mah sai… Io non sono flessibile e si lo stretching è importante ma non fa per me”. E ancora una volta mi date modo di fare un sorriso (beffardo ma affettuoso, lo ammetto).
Volevo darvi una notizia a tal riguardo: la flessibilità aiuta ma non è conditio sine qua non per praticare correttamente o in maniera efficace un esercizio.
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